giovedì 24 gennaio 2013

Il ragazzo stava sul ponte in fiamme


Sul New Monthly Magazine comparve nel 1826 una poesia dalla metrica della ballata composta da Felicia Dorothea Hemans, intitolata Casabianca. La prima quartina era: 

The boy stood on the burning deck 
Whence all but he had fled; 
The flame that lit the battle's wreck 
Shone round him o'er the dead. 

Il ragazzo stava sul ponte che bruciava
Da cui tutti tranne lui erano scappati; 
La vampa che accese il relitto brillava 
Intorno a lui e sui morti ammazzati. 

La poesia ricorda un episodio divenuto leggendario della spedizione napoleonica in Egitto, avvenuto nel 1798 sul veliero francese Orient durante la battaglia del Nilo. Il ragazzino Giocante, figlio del comandante della nave Louis de Casabianca, rimase eroicamente al suo posto e morì quando le fiamme fecero esplodere il deposito di munizioni. Alcune testimonianze, peraltro molto dubbie, riferirono persino che egli incendiò di proposito la santabarbara affinché la nave non venisse catturata dagli inglesi. 

Un simile esempio di abnegazione filiale e patriottica, celebrato in una poesia dalla metrica che favoriva l’apprendimento a memoria, non sfuggì agli educatori e pedagoghi anglosassoni di epoca vittoriana, al punto che Casabianca divenne una delle opere fondamentali e inamovibili dei libri di testo delle scuole elementari britanniche e americane per circa un secolo a partire dal 1850. The boy stood on the burning deck e almeno la prima quartina fanno ancora parte della memoria collettiva delle generazioni più anziane di quella parte del mondo. 

Successo e diffusione capillare suggeriscono inevitabilmente la nascita di parodie. Dalla poesia sono nate in un secolo e mezzo caricature di ogni tipo e genere, spesso ascrivibili al nonsense, di autori noti e più spesso anonimi, come quelle che qui presento nel mio adattamento: 

The boy stood on the burning deck 
Eating peanuts by the peck; 
His father called him, he wouldn’t go, 
Because he loved the peanuts so. 

Il ragazzo stava sul ponte in fiamme 
Mangiando noccioline nel bailamme; 
Lo chiamò il papà, ma non andò: 
Di noccioline ce n’era un bel po’.

(anonimo, trovato su The Everyman Book of Nonsense Verse, Children’s Classics, Alfred A. Knopf, 2004) 


The boy stood on the burning deck, 
His feet were full of blisters; 
The flames came up and burned his pants, 
And now he wears his sister’s. 

Il ragazzo stava sul ponte in fiamme 
I suoi piedi una carbonella; 
Le fiamme gli bruciarono i calzoni, 
E ora porta quelli di sua sorella. 

(anonimo, trovato su The Everyman Book of Nonsense Verse, Children’s Classics, Alfred A. Knopf, 2004) 


The boy stood on the burning deck, 
The flames 'round him did roar; 
He found a bar of Ivory Soap 
And washed himself ashore. 

Il ragazzo stava sul ponte che bruciava
Intorno a lui il fuoco ruggiva; 
Trovò un pezzo di sapone galleggiante* 
E si lavò quando giunse a riva. 

* Ivory Soap era un marchio di una linea di prodotti della Procter & Gamble, che comprendeva anche bianche saponette profumate che erano riempite di bollicine d’aria in modo da poter galleggiare. 

(anonimo, pubblicato da Martin Gardner in Best Remembered Poems, Dover Publications, 1992) 

The boy stood on the burning deck 
His lips were all a-quiver 
He gave a cough, his leg fell off 
And floated down the river. 

Il ragazzo stava sul ponte in fiamme 
Le sue labbra tutte tremolanti. 
Un colpo di tosse, le gambe molli, 
E cadde nelle onde circostanti.

(Eric Morecambe)

1 commento:

  1. The boy stood on the burning deck,
    By reason flames yet blazed his bed;
    He's gonna roast such as a steak,
    But with little mustard he'll taste not so bad.

    Ciao
    yop

    RispondiElimina